Il Governo Meloni e, in particolare, il Ministro Fitto, con una attenta attività di analisi e rivisitazione attraverso la cabina di regia centralizzata, si può dire che abbiano fatto un miracolo che ha consentito l’approvazione UE della rimodulazione del PNRR, consentendo il rispetto degli impegni fino alla quinta rata e garantito un maggiore controllo sulle varie misure.
Nonostante ciò, la spinta del PNRR sugli investimenti in opere pubbliche nel corso del 2023 è comunque inferiore alle attese e, secondo i dati diffusi da ANCE, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Congiunturale 2024, ci sarebbero 9 miliardi di grandi opere a rischio.
Purtroppo i ritardi continuano ad accumularsi sia a causa delle carenze progettuali, ma anche per le difficoltà esecutive, tra intoppi e imprevisti, spesso dovuti alla eccessiva frettolosità ed al nostro complesso sistema burocratico.
Nel frattempo si attende il decreto legge chiamato ad attuare la rimodulazione del PNRR che, come noto, è slittato e che dovrà sciogliere un nodo fondamentale, quello delle coperture.
Sempre secondo i dati ANCE, la riduzione di cassa conseguente alla rimodulazione del PNRR approvata a dicembre, potrebbe generare rallentamenti nella realizzazione delle opere dovuti ai ritardi nei pagamenti alle imprese per le minori risorse a disposizione.
Il primo obiettivo del decreto sarà quello di provare a velocizzare proprio la fase esecutiva dei cantieri e portare i pagamenti il più in linea possibile con il resto dell’Unione Europea, ma al contempo, è indifferibile garantire monitoraggio costante e serrato della spesa e non solo degli impegni, come accaduto fino ad ora.
Ecco perché si ritiene che una soluzione per avere un controllo reale e costante della spesa, potrebbe essere la modifica delle modalità di emissione dei SAL (stato d’avanzamento lavori) che oggi è a raggiungimento di un importo minimo dei lavori che varia dal 10% al 20% del contratto con tempistiche spesso incerte, con l’obbligo di emissione dei “SAL mensili”, logicamente in deroga a bandi, contratti e capitolati in essere, con comunicazione alla cabina di regia del PNRR entro i 5 giorni successivi.
Solo l’adozione dei giusti correttivi atti a mantenere un costante monitoraggio della spesa reale, potrà consentire di mettere in atto ulteriori strumenti e/o misure per permettere una necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR che, attualmente, assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dai bonus edilizi.
Le scadenze inderogabili del timing del PNRR, che hanno già determinato accelerazioni nelle fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, dovranno imporre una riduzione anche dei tempi per l’esecuzione ed i collaudi, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano.
Le imprese sono pronte e orientate al principio di risultato. Abbandoniamo i formalismi inutili, osiamo e non perderemo la grandissima opportunità di sviluppo e di ammodernamento della nostra bella Italia.
Angelo Contessa – Amministratore unico Consorzio stabile BUILD Scarl
Written by : Cobuild
Iscriviti alla nostra Newsletter
Sarai avvisato sui nostri prossimi eventi